L’errore apparente ?
Non è un errore appunto
Sembra che lo sia in realtà non lo è
È qualcosa di diverso e rappresenta una conoscenza di se che fino a quel momento non era avvertita
Perché c’è una leggera nebbia interiore che non fa capire al cento per cento la propria realtà
Da lì possono discendere scelte non in linea con le esigenze più profonde che una volta percepite mutano le priorità
Allora obiettivi importanti diventano intermedi mentre altri nuovi diventano il fine ultimo
La domanda è
Come è possibile che accada soprattutto quando crediamo di conoscerci bene ?
Diciamo che è una maturazione in corso d’opera e si manifesta con dei segnali che all’inizio non riusciamo a decifrare
Insomma sentiamo che c’è qualcosa in più che ci aspetta ma non capiamo bene che cosa sia
È solo questione di tempo e di voglia di sapere ed è così che poi a un certo momento quella nebbia si dirada e rivela qualcos’altro
Quell’input diventa concreto offrendo uno spunto per aggiornare i programmi e gli obiettivi
Questo è anche il risultato di un modo di essere che si esprime nel desiderio di non smettere di ascoltarsi per migliorare le attitudini personali che poi aggiungono sorprese inaspettate
Quindi occorre grande attenzione nel bollare come errori scelte fatte
L’importante è non impaurirsi perché l’errore apparente può generare il timore di avere sbagliato
In realtà è un segnale che appartiene a coloro che cercano una maturazione continua
Bisogna fidarsi di se stessi e non avere fretta e sarà un bel percorso che porta a vivere nel miglior modo le esperienze future
Ed ecco che la crescita individuale diventa un cammino consapevole verso la massima espressione delle potenzialità